Molte aziende si concentrano su vendite e produzione, trascurando un’area che incide in modo diretto sia sui costi operativi che sulla soddisfazione del cliente: il magazzino. Eppure, è proprio qui che spesso si accumulano piccole inefficienze che, sommate nel tempo, rallentano i processi, generano errori e aumentano gli sprechi.
Dall’organizzazione degli spazi alla movimentazione delle merci, passando per le attività di scarico, imballaggio e spedizione, ogni fase può diventare critica se non viene gestita in modo strutturato.
Per migliorare l’efficienza del magazzino spesso bastano piccoli accorgimenti, una maggiore consapevolezza degli sprechi ricorrenti e l’introduzione graduale di strumenti digitali a supporto del lavoro quotidiano.
Sprechi operativi: dove si nasconde l’inefficienza in magazzino
Quando si parla di sprechi, nell’ambito della logistica interna, e non solo, si intende attività che assorbe risorse, quali tempo, spazio, energia o lavoro umano, senza generare valore reale per l’azienda o per il cliente finale.
Alcuni sprechi sono più facilmente visibili e monitorabili, come, per esempio, i tempi morti durante il carico-scarico o la confusione nella preparazione degli ordini.
Altri sono più difficili da scoprire e spesso si nascondono nei processi ripetitivi, nella mancanza di coordinamento tra reparti, nell’eccesso di scorte ferme o nelle continue richieste di chiarimento tra ufficio e operatori di magazzino.
Anche pratiche apparentemente consolidate, come la gestione “a memoria” delle referenze o l’uso di moduli cartacei per il picking, contribuiscono ad aumentare la complessità e a rallentare i flussi, soprattutto quando il personale cambia o cresce il volume degli ordini.
Tra le situazioni più frequenti ci sono:
- Organizzazione casuale delle referenze: senza una logica definita, i picker perdono tempo a ogni ordine nelle operazioni di ricerca.
- Mancanza di standard nei processi di scarico: ciò fa sì che la merce venga sistemata dove capita e gli operatori si trovino a risolvere problemi logistici “al volo”, spesso senza indicazioni chiare.
- Scarsa disponibilità di imballaggi adeguati: ciò costringe gli addetti a interrompere il lavoro per cercare scatole compatibili, con un impatto diretto sui tempi di preparazione.
- Duplicazione delle movimentazioni: prendere e riprendere la stessa merce più volte provoca spreco di tempo e di energie.
- Spostamenti non necessari per mancanza di strumenti adeguati o di informazioni: oltre a rallentare il lavoro, spesso sovraccaricano il responsabile, in quanto diventa l’unico referente in grado di risolvere.
Situazioni come queste non solo rallentano il lavoro, ma generano stress, confusione e sprechi materiali.
Come individuare gli sprechi in magazzino
Rendere il magazzino più efficiente parte da una constatazione semplice: non si può migliorare ciò che non si conosce. Il primo passo è quindi mappare ciò che accade realmente durante le operazioni quotidiane.
L’osservazione diretta è spesso il metodo più efficace: seguire il percorso di un ordine, dalla ricezione alla spedizione, permette di notare tempi morti, passaggi ridondanti o comportamenti improvvisati che rallentano il lavoro. A questo si può affiancare una raccolta di dati puntuale, anche solo tramite fogli Excel: tempi di evasione, errori di picking, richieste di intervento da parte del responsabile, ecc.
In alcuni casi, è utile distribuire questionari interni o condurre brevi interviste agli operatori: chi lavora ogni giorno nel magazzino spesso conosce perfettamente dove si inceppa il flusso, ma non sempre ha gli strumenti o lo spazio per proporre soluzioni. Anche una semplice mappa del flusso di valore (Value Stream Mapping) può aiutare a visualizzare le fasi che generano valore e quelle che invece consumano risorse inutilmente.
Il contributo del software per l’organizzazione del magazzino
Una volta individuati i punti critici, la tecnologia può diventare uno strumento concreto per ridurre gli sprechi e alleggerire il carico operativo. Un gestionale per il magazzino, anche in versione open source, consente per esempio di assegnare a ogni referenza una posizione precisa all’interno del magazzino, evitando la dipendenza dalla memoria individuale e facilitando il lavoro anche a personale temporaneo.
Automatizzare alcune operazioni, come la stampa delle etichette o la gestione delle giacenze minime, permette di risparmiare tempo e ridurre gli errori. In alcuni casi, il software può anche suggerire il percorso ottimale per il picking o evidenziare anomalie nei flussi, come eccessi di movimentazione o sovrapposizioni di ruoli.
Se integrato a un ERP, il WMS può inoltre migliorare il coordinamento tra acquisti, vendite e logistica, contribuendo a evitare accumuli di merce inutilizzata o mancanze improvvise. Non si tratta di sostituire il lavoro umano, ma di renderlo più fluido, tracciabile e meno soggetto a imprevisti.




