Quando è uscita sul mercato per la prima volta, era il 2009 circa in una sua versione unica ai tempi, il Bitcoin, nessuno avrebbe immaginato che sarebbe arrivata così tanto in alto. Oggi la criptovaluta è un tema che appassiona utenti di ogni latitudine ed obbliga intorno ad un tavolo i capi di Stato dei paesi più importanti al mondo.
Uno strumento affascinante per la sua essenza e per la sua promessa, quell’essere slegato da ogni logica di potere e quel suo voler rispondere esclusivamente a sè stesso. La criptovaluta promette di liberare il sistema monetario dalle grinfie dei potenti, sulla carta; i suoi detrattori affermano che poi, nel concreto, funziona principalmente per rendere i ricchi speculatori ancora più ricchi.
Ed ecco allora che l’ideale inseguito dai suoi sostenitori, di dar vita ad una moneta apolitica, può rivelarsi essere un’utopia. Ma al di là dei suoi aspetti ideali e potenzialmente rivoluzionari, la moneta virtuale nasce per essere uno strumento estremamente concreto, di pagamento e finanche di investimento.
Il problema della volatilità
La criptovaluta viene spesso liquidata dagli economisti e dagli investitori come un bene puramente speculativo, per una buona ragione. Con oscillazioni giornaliere dei prezzi fino al 16% al rialzo e oltre il 18% al ribasso, Bitcoin, la criptovaluta più affermata, è uno degli asset più volatili sul mercato, come riporta il sito www.e-conomy.it.
Eppure secondo molti altri le criptovalute possono essere, addirittura, una moderna riserva di valore, una strategia di investimento alternativa all’oro. Ed in effetti sul mercato sta andando esattamente così, con le principali monete digitali prese d’assalto da parte di molti investitori di ogni latitudine.
Partendo dai numeri sopra indicati, chi vuole investire sul mercato delle monete virtuali deve essere ben conscio proprio di questo aspetto legato alla volatilità, fattore che rende critico l’approccio al mercato di riferimento. E proprio per questa loro caratteristica, immaginare in futuro una sostituzione radicale delle valute ordinarie risulta essere difficoltoso. Almeno ad oggi.
Le criptovalute possono sostituire la moneta corrente?
Sono tanti i circuiti di pagamento in rete che oggi accettano le criptovalute, al pari delle monete tradizionali o dei sistemi di pagamento più diffusi: tuttavia immaginare uno scenario nel quale le stesse monete passino la mano, è ancora utopico.
Focalizzandoci sulle valute più importanti, come il Bitcoin, visto che ad oggi ce ne sono a migliaia di criptomonete ma alcune sono del tutto inaffidabili, queste risultano essere finite, non possono essere stampate da un equivalente di una banca centrale, il che non genera inflazione ma neanche porta alla possibilità di stampare moneta nei momenti di criticità o se aumenta la domanda di valute di questo genere.